Si consideri questa frase:
Nella logica proposizionale, essa può essere resa con un’implicazione:
$$ A\rarr B $$
E’ però importante notare che, mentre $A\rarr B$ è una formula che non è sempre vera, la frase è sempre vera (nel contesto dei numeri interi). Infatti, in $A\rarr B$ si perde il “collegamento” tra l’antecedente, che nomina $n$, e il conseguente, che nomina $n+1$.
Per riuscire a rappresentare pienamente la struttura della frase, bisogna introdurre un linguaggio più ricco, che riesca a predicare (”essere un numero pari”, “essere un numero dispari”) sulle proprietà degil oggetti (”$n$” e “$n+1$”).
Altri elementi “nuovi” presenti in questa frase, rispetto a quelle trattate finora, sono i seguenti:
Il linguaggio più ricco necessario a rappresentare la frase
$$ \text{Per ogni numero }n, \text{ se }n\text{ è pari allora }n+1\text{ è dispari}. $$
è quello della logica classica del primo ordine, detta anche logica dei predicati (o predicativa).
Come si vedrà in seguito, questa frase può essere formalizzata come
$$ \forall x(P(x)\rarr D(f(x))) $$
interpretando gli elementi che compaiono nella frase nell’ambito (che sarà formalizzato dalla nozione di modello) dei numeri naturali. In tale contesto, si interpretano: