Gli umani percepiscono il mondo attraverso delle impressioni sensoriali. (es: un’immagine che vediamo non è creata dagli occhi ma dal cervello).

Chiamiamo l’intero apparato, dalle celle sensoriali ai nervi visivi alle aree visive nel cervello, il visual system dell’essere umano.

La connessione tra la realtà e la percezione che le persone hanno su di essa attraverso il loro sistema visivo è tutt’altro che semplice. La stessa realtà può causare diverse percezioni in diverse persone.

Ad esempio, un colore non è una proprietà fisica di un oggetto reale, ma una prospettiva soggettiva ad esempio in base alla luce, ecc… Inoltre, stessi stimoli possono portare a percezioni diverse negli stessi individui in momenti diversi.

Realtà virtuale perfetta

Possiamo rimpiazzare uno stimolo emanato da un oggetto reale con uno stimolo artificiale. Se il sistema visivo umano ottiene una percezione simile a quella che otterrebbe con un oggetto reale, l’umano potrebbe reagire come se fosse effettivamente realtà.

Per ottenere la realtà virtuale perfetta, ci serve anche una simulazione dove il soggetto può interagire in modo realistico, e dove l’ambiente risponde in modo realistico.

Clarke’s Third Law: Any sufficiently advanced technology is indistinguishable from magic.

Definizione generale di un sistema VR

Definizione: Definiamo un sistema VR come un computer system che consiste in software e hardware “suitable” che implementano il concetto di Virtual Realily.

Chiamiamo il contenuto rappresentato da un sistema VR un “virtual world”.

Il virtual world include modelli di oggetti, la loro descrizione comportamentale e il loro comportamento nello spazio.

Se un mondo virtuale è rappresentato da un sistema VR, parliamo di un ambiente virtuale per uno o più utenti.

Suspension of Disbelief (sospensione dell’incredulità)

Può l’illusione di un mondo virtuale essere ottenuta se tu sai di essere in una realtà virtuale?

In alcune situazioni, le persone hanno l’abilità (e vogliono) di tralasciare le ovvie contraddizioni tra un mondo fittizio e quello reale.

Il filosofo Samuel T. Coleridge ha coniato l’espressione “willing suspension of disbelief”, che significa (dipende dal contesto) che non abbiamo bisogno di ottenere la realtà virtuale perfetta per ottenere qualcosa di percepito in modo “abbastanza” realistico.

Quando e come vogliamo la realtà virtuale?

Ci sono molte applicazioni e situazioni dove la VR può aiutare: