Il "tracking" è il processo di monitoraggio costante della posizione e dell'orientamento di un oggetto tramite un dispositivo di input. Si tratta di suddividere il movimento di un oggetto rigido in traslazione e rotazione lungo gli assi spaziali.
L'obiettivo è determinare i sei gradi di libertà di un oggetto tracciato per consentire un'interazione fluida.
Esistono diversi dispositivi di input, ognuno con i suoi vantaggi e svantaggi.
Il tracciamento degli utenti è fondamentale nei sistemi di realtà virtuale immersiva o semi-immersiva, come il CAVE. In questi sistemi, il movimento degli utenti è monitorato e la loro posizione influisce sulla posizione della telecamera virtuale. Esistono diversi metodi di tracciamento utilizzati per questo scopo.
I sistemi di tracciamento rotazionale (3DOF) costituiscono una forma semplice di tracciamento degli utenti nella realtà virtuale. Si basano principalmente su sensori integrati (come accelerometri, giroscopi e magnetometri) utilizzati per misurare il movimento.
Questi sistemi consentono di tracciare il movimento rotazionale ma non quello traslazionale. Ad esempio, possono rilevare se un utente gira la testa a sinistra o a destra, la inclina su o giù o la ruota lateralmente.
Alcuni esempi di dispositivi con questo tipo di tracciamento includono Samsung Gear VR, Oculus GO e Google Cardboard.
Quali sono gli use-case ideali dei 3DOF?:
I sistemi di tracciamento posizionale (6DOF) consentono di tracciare sia il movimento traslazionale che quello rotazionale.
Possiamo determinare se un utente ha ruotato la testa e si è mosso in avanti, indietro, lateralmente, verticalmente, su o giù.
Esempi di visori VR a 6DOF includono Oculus Rift, Oculus Quest e HTC Vive.
Sono ideali per interazioni che richiedono un ampio spettro di movimenti.